È con grande gioia che le suore Orsoline del Sacro Cuore di Asola, sabato 5 ottobre, hanno ricevuto la notizia notizia ufficiale della beatificazione di madre Maria Ignazia Isacchi, fondatrice della congregazione insieme a Madre Margherita Lussana.
Biografia di madre Maria Ignazia
Nasce a Stezzano (BG) l’8 maggio 1857, decima degli undici figli di Giovanni, fattore dei conti Moroni, ed Oliva Sigoli e viene battezzata con i nomi di Angela Caterina, ai quali, familiarmente, s’aggiungerà poi quello di Ancilla. Fin da piccola respira, nella casa paterna, piena e convinta religiosità unita ad umile laboriosità.
Nel 1864 la famiglia si trasferisce a Treviolo e quindi a Calusco d’Adda, al seguito del fratello don Luigi, viceparroco del luogo, che dal 1883 al 1898 sarà direttore spirituale del seminario di Bergamo e quindi anche di Giovanni XXIII, che poi lo ricorderà con affetto ne “Il giornale dell’anima”. Nel 1874 Ancilla è a Vercurago, sempre al seguito di don Luigi, nominatovi parroco. Qui frequenta il locale Collegio delle Suore di Somasca, delle quali lo stesso don Luigi è confessore e superiore.
In Somasca vi è il santuario di San Girolamo Emiliani, padre dei poveri e degli orfani e vi sono le memorie di Caterina e Giuditta Cittadini, fondatrici delle predette suore, ed Ancilla vive gli anni più belli della sua giovinezza. Recepisce i molteplici influssi che provengono da quei luoghi benedetti e, maturata la propria vocazione religiosa, il 21 novembre 1879, fa il suo ingresso nell’Istituto delle Suore Orsoline di Somasca. Nei due anni seguenti veste l’abito religioso, assumendo il nome di Suor Maria Ignazia (4.XII.1880) ed emette i voti (15.XII.1881) completando al contempo gli studi con il conseguimento del diploma di maestra elementare.
Rivela non comuni capacità di relazione con le giovani, ed ogni fine anno scolastico conduce la sua comunità e le allieve al Santuario mariano di Stezzano per offrire preghiere di riconoscenza a Maria, di cui è devotissima.
Il 14 ottobre 1889 Suor M. Ignazia è nominata dal Vescovo di Bergamo Mons. Guindani Vicaria Generale dell’Istituto e Maestra delle novizie, tra le quali vi è anche Suor Maria Margherita Lussana.
Nel 1892 una nobildonna di Gazzuolo (MN), per il tramite del Vescovo di Cremona Mons. Bonomelli, chiede al predetto Vescovo di Bergamo alcune suore per poter aprire una scuola privata di studio e di lavoro. Quest’ultimo si rivolge all’Istituto di Somasca. La Superiora Generale acconsente ma pone una condizione: che le suore in questione si stacchino dall’Istituto, cambiando Regola e nome. Il Vescovo accetta e, il 5 settembre 1893, invia a Gazzuolo, dove vengono accolte calorosamente dalla popolazione, un gruppo di sette suore guidate da Suor M. Ignazia. Tra quelle, che si sono offerte spontaneamente di aderire al desiderio della nobildonna, vi è anche Suor M. Margherita Lussana.
Su richiesta di Suor M. Ignazia vengono autorizzate dallo stesso Mons. Guindani a mantenere l’abito religioso ed a professare la Regola delle Orsoline, ciascuna nel grado attuale di vita religiosa.
Tre mesi più tardi il Vescovo di Cremona Mons. Bonomelli firma il decreto di approvazione della nuova Congregazione, che prende il nome di “Istituto delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù” ed il 5 settembre 1894 approva la nuova Regola dell’Istituto stesso.
Poco più di in mese più tardi si svolge il primo Capitolo Generale della Congregazione e Suor M. Ignazia viene eletta Superiora Generale e Maestra delle novizie. La Vicaria è Suor M. Margherita Lussana. Gazzuolo diventa sede della Casa Madre e del noviziato.La crescita della comunità religiosa procede, affrontando anche periodi di difficoltà. La nuova Casa Madre della Congregazione, dal 1° febbraio 1917, sarà in Asola, nella diocesi di Mantova, ove il Vescovo Mons. Origo aveva già accolto le suore come “mandate dalla Provvidenza”.
La forte fibra della Fondatrice inizia tuttavia a logorarsi e così, per motivi di salute, nel Capitolo Generale del 2 ottobre1924, Madre Ignazia viene sostituita dalla stessa Madre Margherita alla guida della Congregazione ed al contempo dichiarata dal Vescovo ausiliare di Mantova Mons. Peruzzo Generale a vita “ad honorem” per le sue speciali benemerenze verso l’Istituto. Continuerà ad essere la guida carismatica delle sue suore, chiederà preghiere per la sua “povera anima” e nei suoi scritti manifesterà il gran bene che vuole loro.
Farà ritorno alla casa del Padre il 19 agosto 1934 lasciando in tutti l’indelebile ricordo di una vita virtuosissima e divenendo anche un sicuro punto di riferimento per la consolidata fama della sua bontà e carità.